[it]Ciao ragazzi!

Quando leggete un libro di fotografia, o guardate un’intervista a qualche grande fotografo, una parola è sempre presente: emozione.

Le grandi fotografie hanno da sempre trasmesso qualcosa al pubblico: hanno raccontato una storia, hanno fatto ridere, hanno fatto piangere, hanno fatto sognare, hanno fatto rimanere senza parole.. Ovvero hanno suscitato un’emozione.

Nel mio piccolo, ho sempre cercato di farlo anche io, ma non è così facile. Prima di tutto occorre trovare un’idea, per poi studiarla e migliorarla. Per fare questo è molto utile prendere in mano un foglio e una matita, scrivere le parole chiave che ci vengono in mente, e disegnare un bozzetto dell’idea (non preoccupatevi se non sapete disegnare bene, l’importante è avere uno schema di come si vuole che venga la foto.. io stesso sono completamente negato nel disegno 🙂 ). A questo punto dimenticate il foglio in un cassetto per qualche giorno e poi riprendetelo. Le cose che possono succedere sono due: la voglia di fare quella foto, di mettere sotto forma di ombre e luci quel bozzetto vi emoziona e vi fa dire “cavolo non vedo l’ora di farlo!”. Oppure non capite più bene cosa volevate rappresentare e rimanete con una faccia a punto interrogativo. Ciò non significa che l’idea sia da buttare, ma che va migliorata e va ripensata. Vedrete che dopo opportuni miglioramenti la foto che avevate in testa prenderà di nuovo vita!

A questo punto, se il bozzetto vi ispira tanto e sapete perfettamente qual è l’emozione che volete rappresentare, è il momento di pensare alla realizzazione vera e propria! E qui dovete cominciare a pensare al lato tecnico (se avete notato sino ad ora è stato necessario solo il vostro cervello, una matita e un foglio.. non si è mai parlato di flash). La foto sarà in low key o in high key o con toni neutri? I colori saranno accesi o appena accennati? Vogliamo estremizzare con un bianco e nero? Abbiamo bisogno di flash o no? E se sì, dove li mettiamo e come li gestiamo? Insomma, tante domande relative allo scatto che devono avere una risposta precisa ancora prima di tirare fuori la reflex dalla borsa.

Ricordate: una foto ben pensata e ben organizzata è facile da fare. E’ molto più difficile improvvisare invece 🙂 Poi, come sempre, può capitare di tutto nella vita, e la foto che avevate progettato con tanta cura magari non viene come pensavate, mentre uno scatto fatto per caso vi emoziona! Gli inglesi la chiamano serendipity.

In queste due foto che pubblico oggi l’emozione che voglio rappresentare è l’Amore. Parlo di Amore con la A maiuscola, quello che supera tutti i confini e che ci fa sognare. Quello che (citando Michael Jackson) “non importa se sei bianco o sei nero”.

Da qui il titolo della miniserie di due foto Love has no colors.

Personalmente io mi sono emozionato una volta finite, e anche i soggetti stessi si sono emozionati. E questo signori, significa tanto 🙂

Alla prossima!

Stefano

p.s. come sempre ho realizzato un filmatino dove vi spiego lo schema di illuminazione! ;)[/it][en]Hello guys!

When you read a book of photography, or watch an interview with some great photographer, a word is always present: emotion.

The great photos have always given something to the public: they told a story, made them laugh, they made them cry, made them dream, they did us run out of words .. That said, they aroused emotion.

In my small world, I’ve always tried to do it myself, but it is not so easy. First you need to find an idea, and then study it and improve it. To do this, it is very useful to pick up a piece of paper and a pencil, write key words that coming to mind, and create a design idea (do not worry if you cannot draw well, the important thing is to have an outline of how you want to be the picture .. I am completely denied in the drawing :)). At this point, forget the paper in a drawer for a few days and then take it back. The things that can happen are two: the desire to take this photograph excites you and makes you say “I want to shoot it as soon as possible!” Or you do not understand what you wanted to be more comfortable and stay with a question mark in face. This does not mean that the idea is to burn, but that should be improved and should be reconsidered. You will see that after appropriate improvements the photo that you had will come back to life!

At this point, if the sketch inspires you so much and you know perfectly well what is the emotion that you want to represent, it’s time to think about the actual construction! And here you have to start thinking about the technical side (if you have noticed until now it has been necessary only your brain, a pencil and a sheet .. never talked about flash). The photo will be low key or high key or with neutral tones? The colors are bright or just mentioned? We want to exaggerate with a black and white? We need to flash or not? And if so, where we put them and how to manage them? In short, many questions concerning the shot that must have a precise answer even before you pull out the camera from the bag.

Remember, a picture well thought and well organized is easy to do. It ‘s very difficult to improvise instead 🙂 Then, as always, anything can happen in life, and the photo that you had planned so carefully perhaps is not as you thought, while a shot made by chance excited you! Call it serendipity.

In these two photos that I publish today I want to represent the Love emotion. I’m talking about Love with a capital L that exceeds all boundaries and makes us dream. Which (citing Michael Jackson) “it does not matter if you’re white or you’re black.”

Hence the title of the miniseries of two photos: Love has no colors.

Personally, I’m excited once finished, and even the subjects themselves were excited. And that gentlemen, means a lot 🙂

See you next time!

Stefano

P.S. As always we have made a behind the curtains video where I explain the lighting scheme! ;)[/en]

Love has no colors 1

Love has no colors 2

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