Partiamo dall’inizio: a tutti farebbe piacere vedere il proprio lavoro pubblicato su un magazine (virtuale o cartaceo), ma questa voglia di visibilità non deve portare a compiere il grave errore di regalare il proprio lavoro, se non addirittura pagare perché venga pubblicato!
Antefatto
Recentemente ho pubblicato questa foto di Eloisa su varie piattaforme, tra le quali il mio canale Instagram. Questo social può essere una piattaforma di lancio eccezionale perché è facile da usare, visitato quotidianamente da milioni di persone, e se una foto è bella e gli si abbinano i giusti hashtag può raggiungere un vasto pubblico internazionale. Pertanto io, come tanti altri fotografi, quando uno scatto merita lo pubblico anche lì.
La richiesta
Tra i vari commenti arriva il solito commento di un curatore/curatrice di un magazine che mi propone di sottoporre la foto alla loro attenzione per la pubblicazione. Non troverai il commento alla foto in questione perché l’ho eliminato onde evitare di far nomi.
Mi è già successo svariate altre volte, ma non ho mai sottoposto nulla perché quasi sempre queste riviste non pagano e io trovo che sia giusto che il lavoro che c’è dietro uno scatto venga retribuito, soprattutto considerando che i magazine quasi sempre ci guadagnano dallo stesso, ma su questo discorso ci arriveremo con calma dopo.
Questa volta penso “stavolta voglio provare a vedere quanta visibilità porta” e decido (un po’ malvolentieri) di provare a sottomettere lo scatto in questione al magazine.
Come funzionano i magazine
Prima di sapere come va a finire la mia storia cerchiamo di capire come funzionano tipicamente i magazine. Fondamentalmente esistono i magazine digitali (che possono essere su varie piattaforme, dal loro sito a facebook ad instagram) e quelli cartacei (che tipicamente hanno anche la versione digitale).
Tu come artista (non vale solo per i fotografi, ma anche pittori, scultori etc) ti trovi di fronte a 3 scelte:
- L’evento più raro: un magazine ti contatta e ti chiede di pubblicare un tuo scatto, tu dici quanto vuoi essere pagato, ti pagano, ti inviano la rivista, e tutti vivono felici e contenti. Attenzione, non è così raro se si impara a dar valore alle proprie opere! A me ad esempio è già capitato due volte per due riviste cartacee.
- Vuoi pubblicare il tuo lavoro su qualche magazine per avere visibilità. In tal caso scegli il magazine che reputi migliore e sottometti il tuo lavoro. Quasi sempre in questi casi il magazine ti chiede una fee d’ingresso, ovvero di pagare una piccola quota perché loro valutino il tuo lavoro. In questo caso pagare è giustissimo, perché loro così si tutelano dal ricevere montagne di robaccia che la gente crede possa essere bella.
- Il magazine si propone e ti chiede di sottoporre alla loro redazione un tuo scatto (se non una sequenza intera che racconti una storia). A questo punto le strade si dividono:
– c’è il magazine serio che ti dice “se me la dai gratuitamente io la pubblico online/sul cartaceo e tu in cambio ricevi visibilità”. In questo caso non c’è niente di male a dare il proprio lavoro, sono scelte proprie. Se decidi che ti va bene in cambio della sola visibilità lo scambio ci può stare.
– c’è il magazine meno serio che ti dice “sottoponi la tua foto gratuitamente alla redazione per una eventuale pubblicazione”, tu la sottometti e a quel punto dopo poco tempo (nel mio caso 6 minuti dopo) ti arriva una mail con su scritto “vista l’alta qualità del lavoro che hai mandato che ne dici di provare a entrare nel magazine cartaceo?”.
E lì ti fregano, o quantomeno ci provano.
Eh sì, lì ti fregano perché nella mail ti fanno sentire importante, tanto che la tua foto merita di più di essere messa sul loro canale Instagram e andare a finire addirittura sul cartaceo! A quel punto come potete immaginare ti mandano ad una pagina dove per sottomettere lo stesso file devi pagare una quota per la sottomissione.
Io non pago per essere pubblicato se mi contattano prima loro
Non esiste che io paghi per essere pubblicato, soprattutto se prima si è fatto avanti il magazine! Se sono io a propormi è sacrosanto pagare, ma se tu mi dici che il mio scatto è bello e che potrebbe essere pubblicato già sono molto gentile se te lo concedo gratuitamente!
Io personalmente (ma questa è una mia posizione personale che non tutti condivideranno) non valuto mai nemmeno la pubblicazione gratuita, perché dietro ad uno scatto (ancor peggio dietro ad una sequenza di 4 o 5 scatti) c’è tanto lavoro, spesso realizzato con fondi personali (l’attrezzatura non ve la regala nessuno, il tempo di realizzazione del set e di postproduzione neppure). Addirittura molte volte per una foto c’è dietro un lavoro di un team di persone volenterose: che senso ha regalarlo ad un magazine? Loro non sono una onlus, dalla rivista in qualche maniera ci guadagnano, quindi perché regalare loro il nostro lavoro?
Addirittura so che in alcuni casi i magazine vogliono il lavoro in esclusiva, quindi a quel punto il fotografo non può più pubblicarlo da altre parti. Questo penso sia il caso peggiore in assoluto: se vi chiedono l’esclusività non esiste proprio lasciargliela gratuitamente!! Non bisogna permettere che il desiderio di visibilità permetta loro di sfruttare il vostro talento e duro lavoro.
In conclusione
Se sei arrivato fino a qui a leggere ti faccio i miei complimenti perché questo intervento sul blog è stato veramente lungo.
Vorrei concludere dicendo: