Vi siete mai posti la domanda: ma l’attrezzatura conta? o è solo questione di “manico” e di idea dietro ad uno scatto? Questa domanda io me la pongo frequentemente e su questo post puoi leggere le mie conclusioni.
Oggi stavo riguardando le foto dell’ultimo matrimonio che ho fotografato e ho pensato “per fortuna che avevo l’85 f\\1.2, altrimenti questa foto non sarebbe venuta così bene”. Il classico pensiero secondo il quale l’attrezzatura conta. Poi però mi sono fermato a ripensare a quello che ho sempre sostenuto, ovvero che l’attrezzatura non conta perché quello che più importa sono le idee e il messaggio che si vuole trasmettere con una fotografia. Da queste mie elucubrazioni è nato questo post.
Vediamo di analizzare queste due anime che si dibattono sempre nella mente di un fotografo.
L’attrezzatura non conta
A chiunque me lo chieda io rispondo sempre che la cosa più importante per un fotografo sono le idee e il significato che si vuole trasmettere con uno scatto. L’attrezzatura può contare come no. Ho visto tantissimi ragazzi che con una vecchia APS-C e un 18-55 hanno tirato fuori foto memorabili, mentre persone con attrezzatura da mille e una notte hanno nel portfolio anonimo.
Questa mia vecchia foto fu fatta con una semplice Canon 400d (10 megapixel, inutilizzabile oltre gli 800 ISO). Rimane comunque uno dei miei scatti più riusciti di sempre.
I marchi che producono macchine fotografiche e strumenti ad esse collegate sono abilissimi nel marketing e il risultato è che appena esce un corpo macchina nuovo ci viene quella voglia tremenda di avere in mano l’ultima novità. Autofocus più reattivo, gamma dinamica migliorata di mezzo stop, alti ISO sempre più puliti e mille altre cose abilmente pubblicizzate ci fanno desiderare da morire l’ultimo ritrovato tecnologico. L’unica cosa che ci frena è ovviamente il lato economico (anche se per molti per loro fortuna questo non è un problema).
In questi casi bisogna sempre chiedersi: ne vale veramente la pena? ho tutta questa necessità di un nuovo corpo macchina? Fino ad oggi il mio attuale corpo macchina mi ha limitato in troppe occasioni o sono in alcune sparse? Analogo discorso sugli obiettivi: vale la pena spendere per l’f2.8 o mi basta la versione f4?
Molto spesso la risposta è che non ne abbiamo bisogno, ma avendo in mano lo stesso corpo macchina da anni ci siamo annoiati: vogliamo la novità tecnologica, vogliamo poter essere alla pari di tutti gli amici fotografi che hanno un super corpo macchina con prestazioni da urlo oppure l’ultimo obiettivo che ha una nitidezza talmente elevata che vediamo il granello di polvere sulla punta del naso della modella.
Ma parliamoci chiaro: quasi sempre quello che abbiamo basta e avanza, spesso non abbiamo nemmeno esplorato tutto ciò che può offrirci la nostra attrezzatura. Abbiamo molta più necessità di nuove idee o di imparare qualcosa di nuovo. Iscriviamoci ad un workshop, impariamo a gestire la luce meglio, leggiamo un libro. Una qualsiasi di queste attività ci eleverà di sicuro molto di più del nuovo giochino elettronico.
Però è anche vero che ci sono volte in cui l’attrezzatura in nostro possesso rappresenta veramente un limite e quindi è giusto farla evolvere in meglio.
L’attrezzatura conta
C’è un punto in cui l’attrezzatura che abbiamo comincia a starci stretta e a quel punto probabilmente è giusto cambiare perché non dobbiamo porre dei limiti alle nostre capacità e alla nostra visione. Questo è uno dei casi in cui l’attrezzatura conta.
Magari siete uno che fa foto sportive e allora avere una messa a fuoco eccezionale rispetto ad una standard vi permette di portare a casa una percentuale di scatti a fuoco molto più alta. Magari fotografate in notturna e avere un sensore che abbia molto meno rumore vi permette di risparmiare ore e ore di postproduzione. Magari siete ritrattisti come me, e allora avere una lente che all’occorrenza sfuoca e regala poesia vi può far fare il salto di qualità.
Di esempi ce ne potrebbero essere milioni. In tutti questi casi avere attrezzatura non dico all’ultimo grido, ma sicuramente più professionale, conta.
Perché vi fa risparmiare tempo.
Perché vi permette di portare a casa più scatti a fuoco.
Perché vi evita incazzature.
Sicuramente se uno ha una mirrorless tipo le ultime Sony la probabilità di ottenere uno scatto a fuoco ad aperture ampie (si parla di f1.2 et similia) aumenta in maniera spropositata rispetto alla mia miserrima 6D. Però rispetto ad una 5dmkIV non so se ne valga veramente così tanto la pena (parlo di Canon perché è il mondo che conosco, i nikonisti mettano i loro corpi macchina al posto dei precedenti, il discorso è identico), perché alla fine con reflex di quel tipo i professionisti ci hanno lavorato per una vita e nessuno si è mai lamentato troppo. Secondo me molti di quelli che hanno cambiato corpi macchina così belli probabilmente si sono sentiti quasi costretti perché ormai se non hai una Sony A7III non sei nessuno, e alla fine si sono autoconvinti che avrebbe dato loro molti vantaggi. Io però non ne sarei così sicuro.
Io il limite della 6D sulla messa a fuoco l’ho sentito molte volte, ma mi ci sono sempre adattato e con calma e moltiplicando il numero di scatti alla fine il risultato bene o male l’ho sempre portato a casa. Nel mio caso probabilmente un nuovo corpo macchina gioverebbe, ma so esattamente che non otterrò scatti più belli. Semplicemente ne otterrò in media molti di più a fuoco (e il mio fegato ne guadagnerebbe).
L’attrezzatura conta e non conta
Torniamo infine al punto iniziale, ovvero a quello che mi ha fatto scrivere questo articolo: la foto di Alessandra.
Foto in alto sulla sinistra: Inizialmente ho usato il 24-70 ad f4. Sì sì lo so, il 24-70 è comunque una signora lente, ma diciamo che questo rappresenta una foto nella media, che si sarebbe benissimo potuta ottenere con una lente decisamente poco costosa.
Poi ho pensato di montare l’85 f1.2.
Foto in alto sulla destra: usando l’85 a tutta apertura ecco che magicamente lo sfondo è diventato poetico (per carità ho anche inquadrato meglio, ma il grosso è dovuto all’obiettivo). Nonostante sia ad f1.2 con la mia vecchia 6D ho comunque ottenuto uno scatto completamente a fuoco, in barba ai limiti dell’AF.
Questo è esattamente uno di quei casi in cui si può dire che l’attrezzatura conta e non conta. Conta perché ho ottenuto uno scatto più “poetico” (permettetemi il termine), non conta perché comunque comunque ad f4 lo scatto sarebbe venuto bene dato che la posa, la luce e l’intento della modella erano ottimi. Inoltre non conta perché secondo tanti la 6D è inutilizzabile con obiettivi così luminosi. Ma io me ne infischio e alla fine la foto la riesco a portare a casa.
Grazie a chi ha letto tutto fino in fondo.
A presto,
Stefano
Non posso che darti ragione, spesso desideriamo e se possiamo compriamo la tecnologia più aggiornata anche se non sarebbe necessaria, e non accade solo con le macchine fotografiche, ma con tutto il resto, smartphone, computer, tv, dovremmo imparare a sfruttare al massimo quello che abbiamo, fin quando non ci stà molto stretto.
Ciao Stefano, ottimo articolo con una domanda delle più toste e sentite su decine di social e forum.
Quindi mi prendo un po’ di tempo qui per farti un commento direttamente sul blog che non su FB, chissà che magari poi non mi bastano i caratteri… Poi pure io ho un blog quindi so che vuol dire avere un commento in pagina 😛
Tornando alla domanda io penso che l’attrezzatura conti quando il cambiamento stesso viene dettato da una vera necessità. Una delle cose migliori che ho imparato e che mi ha portato poi a cambiare ottiche e obiettivi e quant’altro, è stato il raggiungimento di un limite a seguito di un’idea. Prima di tutto un fotografo deve avere un’idea, un progetto e poi pensare a come realizzarlo, questo è il vero motore di un fotografo. Poi tutto il resto segue e solo a quel punto deve valutare se il passaggio ad un’apparecchiatura “migliore” gli può giovare. Altrimenti non ne vale proprio la pena. Se uno fa foto grandiose col suo telefonino e le pubblica sui social e tutto questo funziona e gli basta, perché cambiare? Se invece pensa a qualcosa d’altro e la sua necessità lo spinge verso un cambiamento, allora probabilmente ne vale la pena.
Nel mio piccolo è così che ho cambiato e che la mia attrezzatura è cresciuta e migliorata fino ad un certo punto nel tempo… studiandomi degli esercizi provando fino al limite per poi decidere di cambiare perché quell’ottica era al suo limite e più di così non poteva dare.
Per fare un esempio ora sono diversi anni che non cambio nulla perché la mia 6D col mio corredo è ancora più che sufficiente a coprire le mie idee e i mie esercizi. Va bene così!
Quindi a pensarci bene ora potrei condensare la mia risposta così
L’attrezzatura in fondo in fondo non conta, o meglio l’attrezzatura non serve alla foto, serve al fotografo.
Cari saluti
Claudio Pietraviva
Grazie per il commento ampio e ben esposto, adoro gli utenti che fanno così sul mio blog 🙂 grazie
Esattamente caro Giancarlo, purtroppo ormai siamo troppo abituati ad avere l’ultima novità.. a volte è utile, a volte invece è solo perché siamo annoiati da quello che abbiamo già.. grazie per il commento come sempre educato e ben posto 🙂
Leggendo mi pareva di sentire me stesso; possiedo una Sony alpha 77 Mk II, ai tempi della pellicola avevo una Minolta 9000, passare e Sony era la maniera di non lasciare le vecchie ottiche su uno scaffale. Mi pace scattare con luce ambiente, anche scarsa, e il vecchio autofocus mostrava la corda, morale: ho a disposizione un autofocus performante, ma ora scatto in manuale sfruttando la funzione che evidenzia la zona a fuoco. Morale: come dici tu impariamo ad usare al massimo l’attrezzatura che abbiamo e quando ci va troppa stretta pensiamo a migliorarla
Concordo con la sostanza di quanto esposto sia da te che da altri lettori, conta e non conta. In realtà è una domanda “falsa”, nel senso che sicuramente l’attrezzatura conta ma non è l’attrezzatura che ci migliora o che scatta foto migliori.
Per avere certi risultati serve una certa attrezzatura, in qualche caso anche per poter imparare determinate tecniche o procedure serve una certa attrezzatura.
Tantissimi anni fa feci a me stesso questo “esempio” : Niki Lauda su una 500 e io su una Ferrari, non scommetterei su di me. Ma è indubbio che io su una Ferrari andrei più veloce che su una 500.
Non so se condividete il concetto.
Possiamo aggiungere che quando si arriva a poter avere prodotti di alta qualità non ha proprio senso cambiare, a meno che non ci siano salti tecnologici enormi.
E, in ogni caso, l’idea e la grinta del fotografo sono il motore principale.
Complimenti ancora per la qualità del tuo lavoro.